Quando ti ritirano la patente, la prima sensazione è spesso un misto di panico e confusione. Sul momento può sembrarti che tutto si blocchi, dal lavoro agli spostamenti all'intera gestione della tua vita quotidiana. È normale sentirsi così, ma c'è una buona notizia: hai un margine di azione, soprattutto nelle prime 48 ore. In questo momento non hai bisogno di giudizi o tecnicismi, ma di sapere con precisione che cosa succede ora e come evitare errori che potrebbero complicare tutto.
Vediamo insieme, passo dopo passo, cosa fare subito in caso di ritiro della patente, quali documenti devi conservare, come muoverti con la Prefettura e le forze dell’ordine, quando puoi chiedere un permesso provvisorio e in quali situazioni conviene farti assistere da un avvocato. Sì, la procedura può essere complessa, ma anche gestibile: ci sono soluzioni concrete per riottenere il tuo documento e il primo passo è capire perché ti è stata ritirata la patente.
Cos’è il ritiro della patente e cosa cambia per te
Il ritiro della patente è una misura immediata che viene applicata dalle forze dell’ordine quando è accertata una violazione grave del Codice della Strada. Questo significa che, dal momento in cui gli agenti ti consegnano il verbale, non puoi più guidare veicoli che richiedono quella specifica categoria di patente. Il divieto è in vigore da subito e questo significa che, se non è stato disposto il sequestro immediato del veicolo e sei in compagnia di un passeggero sobrio, puoi affidarti a lui per il ritorno a casa con la tua auto. Se non sei in compagnia di altre persone, dovrai chiedere aiuto a un familiare, a un amico o a un conoscente per il ritorno a casa e la gestione della tua macchina.
Nell'immediato, quando sei ancora sul posto, gli agenti che hanno accertato la violazione trattengono fisicamente la tua patente e ti consegnano un verbale di ritiro, lo stesso che entro 5 giorni lavorativi (LINK ESTERNO 1) viene inviato alla Prefettura competente. Quel documento è fondamentale per te: contiene l'infrazione che ti è stata contestata, le sanzioni e le indicazioni per recuperare il documento. Conservalo con cura: sarà la tua base per capire i prossimi passi.
Il ritiro della patente non è una sospensione definitiva, ma un provvedimento preliminare. La sospensione vera e propria potrà essere decisa dalla Prefettura (o dal giudice, nei casi di reato), con una durata che può variare da pochi giorni fino a diversi anni a seconda della gravità dell’infrazione.
Perché è avvenuto il ritiro?
Il ritiro immediato della patente scatta per violazioni considerate ad alto rischio per la sicurezza stradale. Le più comuni sono la guida in stato di ebbrezza, la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, l’incidente stradale con feriti, il superamento eccessivo dei limiti di velocità, la guida con patente scaduta o l’uso del cellulare alla guida.
Dove va a finire la tua patente dopo il ritiro?
La destinazione della tua patente dipende dal tipo di ritiro. In caso di ritiro strumentale, la patente rimane presso il comando degli agenti che hanno accertato la violazione, mentre in caso di ritiro cautelare, il documento viene inviato alla Prefettura, che dovrà stabilire la durata della sospensione. Se la Prefettura non emette il provvedimento entro 15 giorni, la patente ti deve essere restituita allo scadere di questo termine.
Ritiro patente: cosa fare subito nelle prime 48 ore
Di fronte al ritiro della patente, ci sono diverse cose che devi fare subito.
1. Smettere immediatamente di guidare. Metterti alla guida dopo il ritiro è estremamente rischioso: alla prima violazione scatta il fermo amministrativo del veicolo per tre mesi, mentre alla seconda scatta la confisca. Contrariamente a quanto può accedere in caso di sospensione della patente, di fronte a un ritiro del documento gli agenti che hanno accertato la violazione non potranno rilasciare un permesso provvisorio per tornare a casa, ma questo non significa che, nei giorni successivi, tu non possa richiedere e ottenere un permesso speciale a ore. Nell'immediato, però, dovrai affidarti ai mezzi pubblici o ad amici, parenti o conoscenti per il ritorno a casa.
2. Conservare il verbale e leggerlo con attenzione. Il verbale che ti viene consegnato dopo il ritiro della patente è fondamentale perché contiene una serie di informazioni utili: perché ti è stata ritirata la patente, dove sarà depositato il documento e quali passi ti aspettano per riprenderla e tornare a guidare.
Se qualcosa non ti è chiaro, le prime 48 ore sono il momento giusto per chiedere supporto. Il primo passo è verificare se puoi richiedere un permesso provvisorio. In alcuni casi, soprattutto per esigenze lavorative documentate o necessità familiari urgenti, puoi chiedere alla Prefettura un permesso provvisorio di guida. Non si tratta di una procedura automatica, ma ogni caso viene valutato a sé stante. Se hai bisogno di guidare per non mettere a rischio il lavoro, muoviti subito: la richiesta deve essere tempestiva e ben motivata.
3. Valutare se la procedura presenta delle irregolarità. Se pensi che non ti sia stata spiegata correttamente la violazione, o che l'accertamento sia stato incompleto o i tempi o le modalità siano stati gestiti in modo scorretto, potrebbe esserci spazio di manovra per presentare un ricorso.
Come riavere la patente: cosa puoi fare
La procedura per riavere la tua patente varia in base al motivo del ritiro. In molti casi dovrai attendere la fine del periodo di sospensione. Una volta ricevuto il provvedimento della Prefettura, ti verrà indicata la data precisa in cui potrai tornare in possesso della tua patente: una volta scaduto il termine puoi recarti a ritirare il documento presso l'ufficio indicato, la Prefettura o il comando di polizia.
Se il ritiro è legato alla guida in stato di ebbrezza o all'uso di droghe, il Codice della Strada (LINK ESTERNO 2) l'obbligo di una visita di idoneità psicofisica. Solo in caso di esito positivo potrai riavere la patente. In caso di ritiro per patente scaduta, invece, il tuo documento viene trasmesso alla Motorizzazione Civile e dovrai procedere a un nuovo rilascio. Anche in questo caso è richiesta l’idoneità medica.
Posso fare ricorso? Sì, ma non contro il ritiro
È importante chiarire un punto: non si può fare ricorso contro il ritiro in sé, che è un atto immediato e non impugnabile. Puoi però fare ricorso contro il verbale che lo ha determinato o il provvedimento di sospensione della Prefettura.
Il ricorso al Prefetto può essere presentato entro 60 giorni, mentre per quello al Giudice di Pace avrai a disposizione 30 giorni di tempo. Se il giudice lo ritiene, può sospendere temporaneamente l’efficacia del provvedimento e ordinare la restituzione della patente fino alla sentenza. Se il ricorso viene accolto, inoltre, la sanzione accessoria viene archiviata e la patente ti viene restituita immediatamente.
Ti serve un avvocato o puoi fare tutto da solo?
Ci sono casi in cui affidarsi a un professionista può fare la differenza, soprattutto se il verbale presenta irregolarità, se devi presentare ricorso, se c’è il rischio di una maggiore durata del ritiro o se hai la necessità di un permesso provvisorio per lavorare. Un intervento tempestivo può accorciare i tempi, evitare errori e tutelarti meglio: Bravoavvocato ti aiuta in pochi minuti a trovare l’avvocato più adatto al tuo caso!
LINK ESTERNO 1: https://prefettura.interno.gov.it/it/prefetture/padova/sospensione-patente
LINK ESTERNO 2: https://www1.prefettura.it/FILES/AllegatiPag/1199/Art.%20128%20Codice%20Strada.doc.p
